Ho subito odiato la Juve ancor prima di capire di calcio. Gli arbitri sbagliano con tutti, maglie calcio a poco prezzo ma quando lo fanno con la Juve la gente pensa male per quello che è successo in passato. Mai infatti, nemmeno negli anni bui di Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia sportiva il diritto di fare il suo dovere. I motivi c’erano: Togliatti era per la Juve, i missini erano per la Juve e così i romagnoli. Ad esempio viene da chiedersi se lo stesso discorso vale per la recente operazione Eto’o fatta dalla Sampdoria. Tutti schierati dalla parte del più forte perché come diceva Flaiano l’italiano è sempre il primo a soccorrere i vincitori. Sono grato per aver fatto parte di questa società storica, una parte della mia vita che porterò sempre nel cuore. Quegli anni sono stati il capitolo più bello della mia carriera, un’esperienza indimenticabile. Ho sempre pensato che la Juventus avesse una marcia in più, anche prima, quando ci giocavo contro e adesso lo sento sulla mia pelle, il motto «Fino alla fine» è ciò che ci rappresenta, quindi anche quando le cose non girano perfettamente sappiamo che abbiamo molta forza e determinazione per rialzarci.
Accettare la sfida Avellino è stata bella, De Cesare sapeva che questa sarebbe stata una sfida anche pericolosa, ma molto eccitante, perchè Avellino è una piazza ambiziosa, una piazza che non ti perdona nulla, ma è una piazza che se la rispetti e la porti in alto con i risultati ti osanna per sempre. Poiché il calcio è così importante per il corretto funzionamento del corpo, molte persone assumono anche un integratore di calcio. Ed è un piacere immenso ricordare che tutto «il meglio» del calcio è passato dalla Juve, rivedere le tante partite «storiche» per rivivere, così, l’emozione di quegli attimi. Fin dalla prima volta in cui sono entrato nello spogliatoio della Juventus, vedendo i volti dei miei compagni, ho capito una cosa: «Qui bisogna vincere e basta». I grandi tornei si vincono con grandi difensori, bisogna prendere esempio dalla Juventus, dove la difesa è un’arte. In merito all’aspetto sanitario, il sindaco di Taranto ha provveduto, in esito alla segnalazione del procuratore della Repubblica, ad emanare un’apposita ordinanza con prescrizioni a carico dell’ILVA, ritenendo sussistenti le condizioni di eccezionale ed urgente necessità della salute pubblica e dell’ambiente, senza peraltro esercitare la facoltà di richiedere (come espressamente previsto dalla legge in tali casi) il riesame dell’AIA ministeriale.
51 dell’onorevole Paolo Russo nei nostri confronti: sui rifiuti della Campania non abbiamo mai cambiato idea e siamo sempre stati coerenti, ognuno deve smaltire i rifiuti a casa propria (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Ma invece di ripetere il grido di Bakunin «Io non sono io, io sono voi», invece di parafrasare i detti autoritari dei capi «Voi siete me e io sono voi» dice «Non io, ma tu e tu e tu» non l’egoismo, il narcisismo, il superomismo, ma neppure il collettivismo che appiattisce, neppure il «volgo che nome non ha», ma una società di uomini ognuno dei quali ha la sua dignità, la sua responsabilità. Ai tradizionali rumori della pallina che viene colpita, e che sono la firma sonora di questo sport (colpi che diffondono un’eco secca, che l’orecchio saggia, soppesa come un indizio per valutare i limiti dello spazio), si aggiungono ora eventi lievi e sottili, che la banda passante del suono televisivo trasmette perfettamente: rapidi fruscii prodotti dal gioco di gambe degli atleti sul terreno, respirazione affannata e talvolta grida, quando la fatica li obbliga a fare più sforzo. Oltre ai successi sul campo, giocare per la Juventus significava far parte di una famiglia.
Ho avuto la fortuna di far parte di questa grande famiglia e grande club, che ha un dna unico come altre squadre. Il tutto è stato possibile grazie al grandissimo lavoro della famiglia Agnelli che in questi 100 anni hanno creato successo e trasmesso lo Stile Juve, trasformandolo in un simbolo di Storia e tradizione. La sua quota non scenderebbe a zero, grazie al particolare regime fiscale del risparmio gestito. Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di Calciopoli. Nei minuti che mancano i turchi attaccano a testa bassa, ma senza lucidità. In occasione del match Juve-Lazio del 15 dicembre 2002, dopo qualche minuto vengono esposti nella Sud gli striscioni “Rams”, “Sconvolts” e “Squadraccia”, più degli stendardi dei “Commandos”, bottino di guerra dei violenti scontri avvenuti due settimane prima ad un autogrill nei pressi di Parma, tra due pullman dei “Fighters”, diretti a Roma, e quello del primo anello della Sud rossonera, diretto a Empoli. Nelle navate laterali sono presenti due altari con i dipinti della Natività della Vergine con i Ss. I risultati si sono subito visti, con i primi » niet» da parte della linea più intransigente, quella che ha il potere, che decide a chi dare il denaro.
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